Olio su tela 80 x 60 cm - Dicembre 2003
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Come si sa i “BUCHI NERI”, sono corpi celesti con altissimi centri gravitazionali, di dimensioni da piccole (pochi centimetri) a dimensioni enormi come nei buchi neri supermassicci (grandi quanto il nostro sole), ma con una forza gravitazionale talmente elevata che viene catturata anche la luce.
Anche i “buchi neri” hanno un’anima, provano emozioni: il delirio ossessivo si manifesta con un’attrazione verso il suo interno dei piatti di pastasciutta.
L’autore invece, sconsolato guarda di nascosto questo evento siderale aggrappato per un tempuscolo alla superficie del, mare (la cognizione del tempo è regredita fino all’attimo, e lo stato fisico liquido dell’acqua del mare, diventa per questo tempuscolo, solido).
Esso(l’autore) vede volar via tutto quello che identifica le sue passioni: la pastasciutta e la donna (viso femminile), e cerca in questo disperato tentativo di rubare l’ultimo piatto di pasta, poiché ormai anche la donna è ridotta all’essenziale, i capelli, le labbra, gli occhi, e anche la pasta del, piatto è stata rubata!
La perdita e la scomparsa di queste due passioni primordiali genera l’enigma: "Cosa resta della vita senza la donna e la pastasciutta?"
Sergio Lai
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